Premessa
La SEO è un campo notevolmente vasto, che non può essere trattato in modo completo in qualche articolo. Sebbene i fondamenti della SEO possano essere spiegati anche in un paio d’ore, le sue numerose sfumature e metodologie la rendono un argomento complesso e intricato.
La complessità è aumentata dal fatto che, contrariamente a quello che molti credono, nella SEO esistono poche regole certe e molte indicazioni, ipotesi e teorie. E alla fine è solo l’esperienza di ogni singolo professionista che può certificare se e come una certa best practice sia valida oppure no.
Per questo motivo, essendo questa serie di post una guida dedicata ai neofiti o comunque alle persone poco esperte dell’argomento, i concetti che presenterò saranno schematici e semplificati. Pur restando corretti, ovviamente.
Cos’è la SEO e a cosa serve
SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization [ottimizzazione per i motori di ricerca]. Tale sigla è usata anche per indicare i professionisti che si occupano di SEO, e in questo caso diventa l’acronimo di Search Engine Optimizer [ottimizzatore per i motori di ricerca]. I motori di ricerca [search engine] sono sistemi informatici che cercano contenuti in internet in risposta alle richieste [query] degli utenti. Il più famoso motore di ricerca è Google, che in pratica monopolizza il settore dettando le regole.
Le query sono interrogazioni che contengono dei termini di ricerca, le keyword [parole chiave] e le keyphrase [frasi chiave]. Faccio un esempio banale per chiarire il concetto. Se cerchi notizie generiche su Ronaldo, nel motore di ricerca scriverai semplicemente “ronaldo” (keyword); se invece cerchi notizie specifiche dovrai scrivere una query più dettagliata, ad esempio “gol di ronaldo nel 2018” (keyphrase).
Il motore di ricerca trova contenuti di siti e blog che rispondono a una data query e li presenta in una pagina detta SERP [acronimo di Search Engine Results Page, cioè pagina dei risultati del motore di ricerca]. I risultati appaiono elencati in un certo ordine gerarchico, che rappresenta la rilevanza che il motore assegna ai contenuti in base alla query. Per ottenere ciò quei contenuti devono essere indicizzati e posizionati. L’indicizzazione [indexing] è l’inserimento di pagine web nel database [archivio] del motore di ricerca. Il posizionamento [ranking] è l’azione di ordinamento di quei contenuti.
L’attività di indicizzazione è svolta tramite software detti crawler, spider o bot (robot). I crawler scandagliano continuamente la rete alla ricerca di nuovi siti/blog, nuovi contenuti pubblicati all’interno di siti/blog già indicizzati e modifiche nei contenuti già pubblicati. Il posizionamento è influenzato da alcuni parametri detti fattori di ranking [ranking factor], il cui numero è stimato in circa 200. Ho scritto stimato perché, agganciandomi a quanto ho accennato nella premessa, molti di tali fattori sono puramente ipotetici e solo l’esperienza può dare la prova della loro reale rilevanza o meno. Indicizzazione e posizionamento sono governati dai famigerati algoritmi, programmi di calcolo che funzionano seguendo condizioni predefinite. Gli algoritmi sono soggetti a periodici aggiornamenti, che possono causare cambiamenti più o meno significativi nella SERP.
Quella che chiamiamo SERP in realtà non è una pagina unica, ma l’insieme di più pagine. Solo la prima pagina viene mostrata automaticamente in risposta a una query, mentre per guardare le altre l’utente deve sfogliarle una a una. Questa prima pagina contiene i risultati più rilevanti, cioè quelli che secondo il motore di ricerca sono più importanti e affidabili. Per questo e altri motivi collaterali (come la fretta, la disattenzione e la pigrizia) la stragrande maggioranza degli utenti si ferma alla prima pagina, in una percentuale che secondo alcune ricerche va oltre il 95%.
Per concludere:
L’obiettivo della SEO è ottenere l’indicizzazione di un sito/blog e dei suoi contenuti da parte di un motore di ricerca, in modo che il loro posizionamento nella SERP sia il migliore possibile in risposta al più ampio ventaglio di keyword/keyphrase presenti nelle query degli utenti.
In parole povere: bisogna arrivare in prima pagina immaginando tutte le possibili domande che un utente potrebbe fare in riferimento ad un certo argomento.